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Castello Banfi il Borgo

L'Hotel, i due Ristoranti, l'Enoteca, la Balsameria e il Museo del Vetro.
Castello Banfi il Borgo è una multi-esperienza in un luogo unico immerso in uno dei posti più belli del mondo.

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  • Castello Banfi - Il Borgo

    Poggio alle Mura

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  • Abbazia di Sant’Antimo
  • Siena

Val d’Orcia

Distante 27 km da Castello Banfi, la si può raggiungere in 34 minuti.

Firenze

Distante 136 km da Castello Banfi, la si può raggiungere in 2 ore.

Montalcino

Distante 13 km da Castello Banfi, la si può raggiungere in 18 minuti.

Montepulciano

Distante 49 km da Castello Banfi, la si può raggiungere in un'ora.

Monteriggioni

Distante 81 km da Castello Banfi, la si può raggiungere in un'ora e 10 minuti.

Pienza

Distante 36 km da Castello Banfi, la si può raggiungere 48 minuti.

Pisa

Distante 196 km da Castello Banfi, la si può raggiungere in 2 ore e 17 minuti.

Roma

Distante 217 km da Castello Banfi, la si può raggiungere in 3 ore.

San Gimignano

Distante 110 km da Castello Banfi, la si può raggiungere in un'ora e 37 minuti.

Abbazia di Sant’Antimo

Distante 19 km da Castello Banfi, la si può raggiungere in 29 minuti.

Siena

Distante 66 km da Castello Banfi, la si può raggiungere in un'ora e 6 minuti.

Discover il Borgo
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Castello Banfi il Borgo
Castello Banfi il Borgo

Castello Banfi - Il Borgo offre un ambiente raffinato ed esclusivo dove potersi rilassare immersi nella campagna toscana

Hotel il Borgo

Il Borgo

Ognuna delle ampie camere e suites si caratterizza per un design distintivo ed originale, arricchito da decorazioni a mano, tessuti pregiati ed accessori esclusivi, a sottolineare il prestigio di una permanenza al Borgo.

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La Sala dei Grappoli

Ristorante
La Sala dei Grappoli

Situata all’ombra dello storico Castello Banfi, La Sala dei Grappoli vi accoglie in un ambiente elegante e raffinato.

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La Taverna

Ristorante
La Taverna

Un tipico ristorante toscano all'ombra del castello medievale di Castello Banfi.

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L'Enoteca
L'Enoteca

L'Enoteca

L’Enoteca Banfi ricrea l’ambiente di una vera bottega toscana dove, accanto ai pregiati vini prodotti nella nostra tenuta, agli spumanti, alle grappe, all’olio extra-vergine e alla Salsa Etrusca, sono presenti moltissimi prodotti di gastronomia e artigianato locale.

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03 Gennaio 2023

6 borghi in Toscana dove vivere | Castello Banfi Wine Resort

Sogni una vita più lenta, a contatto con la natura e con i prodotti coltivati sul territorio? Lasciati guidare nei piccoli borghi toscani da sogno.

6 piccoli borghi in Toscana dove vorresti vivere

La Toscana, terra ricca di storia, arte e cultura in ogni sua forma, oltre a essere una meta ambita dai turisti di tutto il mondo è anche una regione dove si può valutare di trasferirsi stabilmente per cambiare stile di vita.

Il richiamo principale è quello dei piccoli borghi in Toscana, dove vivere una vita a più stretto contatto con la natura che da un punto di vista professionale può offrire diversi sbocchi di carriera, ad esempio nel settore turistico, agricolo ed enogastronomico.

Per chi si chiede dove andare ad abitare in Toscana per cambiare stile di vita, ecco 5 piccoli borghi in Toscana dove vivere.

Brento Sanico

Brento Sanico è un piccolissimo borgo toscano situato nel cuore delle montagne dell’alto Mugello, in una conca seminascosta alla vista; rappresenta un’occasione unica per trasferirsi in Toscana lasciandosi alle spalle la frenetica vita di città per dedicarsi ad esempio all’agricoltura e all’allevamento.

Questo borgo, infatti, abbandonato negli anni Sessanta, è al centro di un importante progetto di riqualificazione e ripopolamento: le case verranno ristrutturate utilizzando la bellissima pietra serena locale e cedute in comodato d’uso gratuito.

Sovana

Sovana, una frazione del comune di Sorano in provincia di Grosseto, è uno dei più incantevoli piccoli borghi in Toscana dove vivere se si ama l’arte e la cultura. Il luogo era abitato già in epoca etrusca e divenne presto un importante borgo medievale.

Testimonianze di questo antico passato sono visibili ad ogni passo all’interno della cittadina, tra i numerosi edifici religiosi e militari, come la Rocca aldobrandesca o nella vicina area archeologica.

Il paese conta qualche centinaio di abitanti ed è ben collegato con gli altri centri della maremma.

Bagno Vignoni

Anche Bagno Vignoni vanta origini antichissime: già i romani lo prediligevano, tra tutti i centri della Val d’Orcia, per la presenza di sorgenti termali di origine vulcanica, e persino Lorenzo de’ Medici ne fu ospite.

San Gimignano

Di certo più grande e più famoso dei precedenti è il borgo di San Gimignano, conosciuto come “la città delle torri” e dichiarato patrimonio dell’UNESCO. Trasferirsi in Toscana e optare per vivere a San Gimignano offre la possibilità di godere di tutti i vantaggi di un piccolo borgo senza rinunciare a servizi e infrastrutture di diverso tipo. Inoltre, questo borgo toscano offre alcune possibilità lavorative nel settore del turismo e della produzione del vino.

Montepulciano

Ugualmente famoso per il vino, ma anche per le sue acque termali e per il suo aspetto tipicamente medievale, è Montepulciano, uno dei luoghi più incantevoli dove vivere in Toscana. Il borgo, che ospita quasi 15.000 abitanti, si trova al confine con l’Umbria ed è ricco di zone verdi, ideali per le famiglie amanti del trekking e delle escursioni.

Poggio alle Mura

Tra i luoghi medievali più caratteristici della Toscana vi segnaliamo anche la località di Poggio alle Mura, situata nel comune di Montalcino e poco distante dal confine con la provincia di Grosseto.

Qui si trova il Castello Banfi di Poggio alle Mura, uno dei migliori wine resort nei pressi di Montalcino. Sebbene non sia possibile vivere a Poggio alle Mura, stabilirsi nei pressi di questa località, ad esempio a Montalcino, offre la possibilità di iniziare una vita a contatto con la natura e dove le possibilità di lavorare nel settore enologico sono numerose.

Gli amanti del vino avranno inoltre l’occasione di frequentare l’Enoteca Banfi, un’incantevole bottega toscana d’altri tempi dove acquistare le più rinomate etichette Banfi e i prodotti tipici locali. Inoltre, all’interno del Castello Banfi è collocato il Ristorante La Sala dei Grappoli e il ristorante La Taverna, luoghi perfetti per chi ama il gusto della tradizione.

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02 Gennaio 2023

Matrimonio in Toscana: dove farlo? | Castello Banfi Wine Resort

Dove e come organizzare un matrimonio in Toscana? Ecco un esempio di location perfetta per rendere indimenticabile questo giorno.

Matrimonio in Toscana: la location perfetta

Celebrare il proprio matrimonio in Toscana è il sogno nel cassetto di molte coppie. Il fascino dei paesaggi toscani, con le sue tipiche colline, i vitigni, i castelli arroccati e i borghi d’altri tempi, unito all’ospitalità tipica degli abitanti di questa regione e alla qualità dei prodotti enogastronomici, rende la Toscana la location ideale.

Tra i luoghi per un matrimonio in Toscana che meglio racchiudono queste caratteristiche c’è Castello Banfi, nelle vicinanze di Montalcino, terra del Rosso e del Brunello, una location per matrimoni in Toscana elegante e raffinata in una cornice unica e ricca di storia.

Matrimonio presso Castello Banfi Wine Resort: ospitalità e alta cucina

Per chi si chiede dove fare un matrimonio in Toscana che sia davvero indimenticabile, Castello Banfi Wine Resort è la scelta ideale: il castello sarà infatti ad uso esclusivo degli sposi e dei loro ospiti, che potranno passeggiare tra le mura medievali, ammirare i vigneti, la tranquilla campagna toscana e gustare l’alta cucina, genuina e a km zero, dei nostri chef che sapientemente intrecciando sapori della tradizione alle nuove tendenze culinarie.

Le location per un matrimonio in Toscana di Castello Banfi Wine Resort

Grazie alla versatilità degli spazi interni ed esterni del Castello e alla cura per i dettagli, è possibile personalizzare la cerimonia, l’aperitivo di benvenuto, il pranzo o la cena, scegliendo la formula più adatta ad ogni esigenza e sfruttando le diverse location all’interno o all’esterno del resort.

Spazi esterni che si affacciano sulla campagna Toscana

La posizione strategica della struttura rende il castello il luogo ideale per un matrimonio: la Terrazza, ad esempio, situata a ridosso delle mura, offre una vista mozzafiato sulle colline toscane, come in una cartolina dove i vigneti baciati dal sole si trasformano nello sfondo perfetto per un matrimonio in vigna in Toscana.

Gli spazi all’aperto sono numerosi: cortili, terrazze e giardini possono essere adibiti a ospitare il buffet, l’aperitivo di benvenuto o il tradizionale taglio della torta. Uno dei luoghi più romantici di tutto il castello è ad esempio il Roseto, dove l’incanto della natura e delle mani esperte di flower designer e giardinieri si incontrano per dare vita a un luogo da favola, uno sfondo incredibilmente romantico e suggestivo per le foto ricordo o per pronunciare il celebre “sì” circondati dalle bellezze e dall’eleganza delle rose, il fiore simbolo dell’amore.

Spazi interni ricchi di fascino nelle mura del castello

Ma il fascino del castello è racchiuso anche tra le sue mura antiche. Grazie alla cura dei dettagli e all’eleganza degli arredi, ospiti e sposi potranno godere di tutti i comfort durante la cerimonia e il ricevimento in una location per matrimoni in Toscana unica e inusuale.

Un evento su misura

Castello Banfi Wine Resort, con i suoi spazi interni ed esterni romantici e allo stesso tempo versatili negli allestimenti, offre diverse cornici dove poter organizzare i molteplici momenti della vostra cerimonia. Ogni dettaglio può essere curato e personalizzato in base alle esigenze degli sposi, per offrire loro il matrimonio che hanno sempre sognato.

Alla magia della struttura contribuisce, oltre all’unicità della location e alla proposta gastronomica, l’eccellenza dello staff, che vi assisterà per rendere indimenticabile e unico il vostro giorno speciale.

Camere e suites per gli ospiti

Infine, gli sposi che scelgono di celebrare il loro matrimonio in Toscana tra le mura del Castello Banfi Wine Resort potranno avere a disposizione, oltre agli spazi privati del castello, anche le camere e suites che fanno parte del resort, con la possibilità di dormire in un autentico castello medievale, immersi nella natura con tutti gli agi e i comfort di una struttura di lusso.

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01 Gennaio 2023

Cosa serve per aprire un'enoteca? | Castello Banfi Wine Resort

Dal vino, agli abbinamenti, all'atmosfera: ecco come Castello Banfi Wine Resort ha aperto la sua enoteca e qualche suggerimento per aprire la vostra.

Come aprire un'enoteca di successo?

Negli ultimi anni, il fenomeno delle enoteche, dei wine bar e delle visite alle cantine in Italia è sempre più in voga. Sono in molti, dunque, a chiedersi cosa ci vuole per aprire un’enoteca e come avviarne una di successo. In questa breve guida su come aprire un’enoteca risponderemo a tutte le domande più frequenti sull’argomento.

Differenza tra enoteca e wine bar

Occorre innanzitutto fare una distinzione tra enoteca e wine bar, spesso utilizzati impropriamente come sinonimi:

  • l’enoteca è il luogo in cui vengono venduti i vini (di produzione propria o importati) insieme ad altre bevande alcoliche e prodotti tipici della cucina locale. Rispetto a un normale negozio di vini, l’enoteca offre una scelta più selezionata di etichette e la possibilità di effettuare visite guidate alle cantine, accompagnate anche da degustazioni dei vini;
  • il wine bar è invece un vero e proprio luogo di ristorazione, con tanto di menù, posti a sedere e diverse pietanze che accompagnano e valorizzano il vino.

Cosa ci vuole per aprire un’enoteca?

Come per ogni attività, è fondamentale elaborare un business plan. Quest’ultimo dovrà prevedere diversi tipi di analisi, ad esempio:

  • quella sui costi, necessari per l’apertura dell’attività;
  • un’analisi del target, ossia delle tipologie di utenti che si vogliono raggiungere con la propria attività;
  • sulla progettazione della location;
  • sugli obiettivi a medio e lungo termine dell’attività.

Cosa fare per avere la licenza per vendere vino?

Nel caso in cui si desideri aprire un wine bar o un’enoteca è utile, ad esempio, aver conseguito un diploma presso un istituto alberghiero, avere maturato un’esperienza nella ristorazione di almeno due anni prima di aprire la vostra attività e aver frequentato dei corsi per sommelier.

Le regioni bandiscono inoltre con una certa regolarità i corsi SAB (Somministrazione di Alimenti e Bevande), ossia percorsi formativi con scopo abilitativo all'esercizio delle attività di commercio alimentare e per la vendita di generi alimentari e bevande. Inoltre, è obbligatorio disporre del certificato HACCP relativo alle norme igieniche e di sicurezza necessarie a servire cibi e bevande al pubblico.

È inoltre necessario essere in possesso della licenza per la vendita di alcolici. Ma cosa fare per avere la licenza per vendere vino? Sarà sufficiente presentare l’apposita domanda all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, anche tramite raccomandata. Infine, tra la documentazione utile per aprire un’enoteca o un wine bar bisogna disporre di:

  • Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) per attività commerciali;
  • Partita IVA;
  • codice ATECO corrispondente.

Quanto costa aprire un’enoteca?

Documentazione, permessi e licenze costituiscono le voci iniziali da inserire nel piano di spesa per l’apertura di un’enoteca, alle quali va poi aggiunto il costo dell’affitto o dell’acquisto del locale, dell’arredamento, dell’approvvigionamento del vino e quello per l’assunzione del personale.

Mediamente, il costo iniziale di apertura di un’enoteca si aggira intorno ai 30.000 euro, vini esclusi.

L’Enoteca Banfi: un caso di successo

Per capire cosa serve per aprire un’enoteca, il consiglio è quello di prendere l’esempio dalle attività di successo presenti sul nostro territorio, come ad esempio l’Enoteca Banfi, situata nel cuore della terra del Brunello, presso Castello Banfi Wine Resort, a soli 20 km da Montalcino.

La prima cosa che colpisce i visitatori entrando in questa enoteca è la sua atmosfera: l’arredamento è stato realizzato con materiali di pregio e mobilio antico in modo da ricreare una bottega toscana d’altri tempi. Entrare nell’Enoteca Banfi non è solo un’esperienza di acquisto ma anche di immersione alla scoperta dei luoghi e delle tradizioni legate al mondo del vino.

Si tratta inoltre di un’enoteca che si caratterizza per la varietà dei prodotti in vendita: spumanti, grappe, olio extravergine e molte altre eccellenze della gastronomia locale oltre, ovviamente, a l'accurata selezione dei vini Banfi, rinomati e apprezzati in tutto il mondo per qualità e gusto.

Infine, l’Enoteca Banfi organizza per i suoi ospiti esperienze di degustazione con prodotti tipici locali (es. formaggi, salumi, ecc.) in abbinamento ai vini proposti, oltre alle affascinanti visite alle cantine Banfi. Si tratta di veri e propri tour che comprendono una passeggiata tra i vigneti, dove è possibile ammirare le molteplici varietà di uve coltivate nelle tenute Banfi, e presso la cantina, un ambiente elegante, rustico e al contempo moderno.

La cura del cliente e l’eccellenza dei prodotti in vendita restano infine un altro tassello fondamentale da tenere a mente per aprire un’enoteca di successo.

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01 Gennaio 2023

Riciclare le scatole di legno del vino | Castello Banfi Wine Resort

Possono diventare mensole, vani portaoggetti o accessori per i nostri animali domestici: ecco 5 idee per riciclare le cassette di legno del vino.

 5 idee di riciclo per le cassette del vino

Le cassette di legno del vino, in particolare quelle delle bottiglie più pregiate, contribuiscono al valore del prodotto stesso. Possono infatti essere realizzate artigianalmente e con legni di qualità.

Le più belle vengono spesso conservate insieme alle bottiglie o esposte in cantina oppure in soggiorno come veri e propri elementi di design. In alternativa, è possibile riciclarle per ottenere oggetti del tutto nuovi. A questo proposito, le idee su come riciclare le cassette di legno del vino sono davvero molte.

Trattandosi inoltre di oggetti dalla forma rettangolare molto versatile e dal materiale durevole e resistente, è possibile il riutilizzo delle cassette di vino in diversi ambienti della casa. Ecco quindi 5 idee su come riciclare le scatole di legno del vino.

Porta spezie o porta tè

Se ti stai chiedendo come riciclare le scatole di legno del vino, la soluzione più semplice è quella di darle nuova vita senza apportare sostanziali modifiche e cambiando solo il loro contenuto, utilizzandole ad esempio come porta spezie o porta bustine di tè. Potete scegliere di lasciare le scatole prive di decorazioni oppure abbellirle con la tecnica del découpage per un effetto vintage di grande fascino.

Come contenitore per le bustine di tè sono particolarmente indicate le cassette di vino per bottiglie singole. Per il riciclo di una cassetta di vino da bottiglia singola, infatti, le misure della confezione in legno sembrano fatte apposta per contenere le bustine di tè più vendute in commercio.

Per quanto riguarda invece il contenitore per le spezie, potete usare la scatola così com’è oppure appenderla alla parete, avendo cura di fissarla bene per poi sistemare tutti i vasetti così da poterli facilmente raggiungere quando state cucinando. L’aggiunta di qualche piantina aromatica tra un barattolino di spezie e l’altro, insieme all’aspetto rustico ma di classe delle scatole in legno, rendono questa idea di riutilizzo delle cassette di vino davvero elegante e semplice da realizzare.

Libreria

Un’altra idea molto facile da realizzare per riciclare le scatole di legno del vino è quella di utilizzarle come mensole appese alla parete o di creare delle vere e proprie librerie, utilizzando le cassette di vino come ripiani. Grazie alla versatilità di queste scatole è possibile creare un numero infinito di composizioni, alternando ad esempio spazi vuoti e pieni a partire da geometrie accattivanti o seguendo un design più classico, collocando le scatole una sull’altra. Una libreria di questo tipo si abbina in modo particolare agli ambienti rustici o shabby chic.

Lampada

Questa idea per il riutilizzo delle cassette di vino richiede invece una buona manualità ma il risultato è un elemento d’arredo unico nel suo genere, raffinato ed elegante, da poter posizionare in ogni stanza della casa per creare un’atmosfera di relax: ecco come trasformare la cassetta di vino in una lampada decorativa.

Uno dei metodi più semplici prevede di utilizzare la scatola priva di coperchio per trasformarla in una light box, incollando a un paio di centimetri dal bordo, all’interno del contenitore, una striscia di luci a led di piccole dimensioni. Successivamente, è necessario inserire al posto del coperchio una lastra di plexiglass, lucido o opaco a seconda dei vostri gusti, che si può decorare con scritte o immagini stilizzate.

Un secondo metodo prevede invece di intagliare i contorni di una figura (magari proprio una bottiglia di vino o un calice) con appositi strumenti per poi inserire, all’interno della scatola, una lampada, avendo cura di praticare un foro sul retro per la fuoriuscita del cavo.

Porta calici

Un’idea elegante e da veri intenditori per il riciclo delle cassette di vino è quella di trasformarle in decorazioni per la cantina, e in particolare in ripiani per conservare i calici.

I bicchieri da vino vanno conservati preferibilmente a testa in giù, per impedire che si possa accumulare la polvere all’interno della coppa. Per evitare piccole sbeccature sul bordo della coppa, sarebbe inoltre opportuno che fossero sollevati dal ripiano. È infatti possibile montare al suo interno, su uno dei lati lunghi, un apposito supporto per calici: nella maggior parte dei casi, questi particolari binari sono indicati per essere montati su elementi in legno, come mensole o scatole del vino riciclate.

Una soluzione con calici sospesi che riutilizza le scatole di legno del vino è non solo elegante e raffinata ma anche pratica e funzionale per una perfetta conservazione dei bicchieri.

Cuccia per animali domestici

Un’idea originale per riciclare le scatole di legno del vino è infine quella di trasformarle in confortevoli cucce per gli animali domestici, come gatti o cani di piccola taglia. Le cassette per vini più grandi, quelle che in genere ospitano due o tre bottiglie, sono le più indicate per questo tipo di riciclo.

È possibile rivestire il fondo con un cuscino imbottito, così da rendere l’accessorio ancora più confortevole per i nostri amici a quattro zampe. Si può anche realizzare una cuccetta a più livelli, montando ai quattro angoli superiori della scatola dei blocchetti di legno che fungano da rialzo e da sostegno per installare una seconda scatola/cuccia.

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06 Dicembre 2022

Condimento balsamico etrusco | Castello Banfi Wine Resort

Condimento balsamico etrusco: storia, produzione, caratteristiche e curiosità sull'aceto balsamico di produzione Banfi.

Condimento balsamico etrusco: caratteristiche e produzione

Il soggiorno presso Castello Banfi Wine Resort, nel romantico borgo di Poggio alle Mura, regala esperienze indimenticabili, alla scoperta delle bellezze e della storia del territorio toscano, ricco di inestimabili tesori artistici, di suggestivi scorci paesaggistici e di sapori inconfondibili. Tra questi, spicca per la sua unicità il Condimento Balsamico Etrusco, un pregiato nettare simile all’aceto balsamico che accompagna i piatti più prelibati della tradizione italiana.

Nella nostra Balsameria, situata all’interno del castello di Poggio alle Mura, ci dedichiamo con perizia e passione alla produzione del Condimento Balsamico Etrusco, utilizzando le uve di eccezionale pregio coltivate sul territorio e seguendo i metodi tradizionali degli antichi Etruschi.

Come nasce il Condimento Balsamico Etrusco

La tecnica di produzione del Condimento Balsamico Etrusco è lunga e complessa, con un invecchiamento che si protrae per circa 12 anni. Il risultato è un aceto balsamico dal profumo complesso e speziato e dal gusto inimitabile, frutto di un perfetto equilibrio agrodolce.

Le tradizionali uve montalcinesi a bacca bianca (Moscadello e Trebbiano) vengono raccolte tardivamente e poi pigiate per ottenere il mosto. Una volta filtrato, il mosto viene poi cotto. Si ottiene così un mostro denso e scuro, con una maggiore percentuale di zucchero. Una volta raffreddato, il mosto cotto viene poi collocato in botti di legno per un periodo variabile dai 4 agli 8 mesi. Durante questo arco temporale avviene il processo di balsamizzazione.

Il processo tradizionale di produzione dell’aceto balsamico, seguito in parte anche per la produzione del Condimento Balsamico Etrusco Banfi, prevede la preparazione di una “batteria”, ossia di una serie di piccole botti di legni differenti e di dimensioni decrescenti (da 60 a 25 litri).

Il materiale utilizzato per le botticelle è vario ed è il principale responsabile del variegato bouquet aromatico del Condimento Balsamico Etrusco: rovere, castagno, ciliegio, frassino e gelso rilasciano i loro aromi e contribuiscono a impreziosire la complessità olfattiva di questo particolare condimento-aceto balsamico.

Il travaso dalle botti più grandi a quelle più piccole interessa soltanto tre litri di condimento ed è un processo graduale, con tempi di permanenza differenti. L’intera procedura d’invecchiamento dura circa 12 anni, per un aceto balsamico semplicemente unico.

Caratteristiche del Condimento Balsamico Etrusco

Il Condimento Balsamico Etrusco si caratterizza per un colore bruno scuro, carico e lucente e per una ricca viscosità. Al naso, si presenta speziato e inebriante, con una gradevole e armonica acidità. Il suo profumo è unico e complesso, frutto, come detto in precedenza, dell’affinamento in botti di legno pregiato di diverso materiale ma anche della qualità delle uve tardive tipiche del territorio montalcinese.

Anche il sapore è inconfondibile, con un sapiente equilibrio di tendenze agrodolci e un gusto pieno e ricco.

Cosa abbinare al Condimento Balsamico Etrusco

Queste sue caratteristiche aromatiche lo rendono il condimento ideale per risotti di ogni tipo, in particolare per il ricercato risotto fragole e aceto balsamico o per il più tradizionale risotto alla milanese.

Altri primi piatti da arricchire con il Condimento Balsamico Etrusco possono essere le fettuccine con salsiccia e aceto balsamico, un piatto che unisce il sapore rustico della carne di maiale a quello raffinato del condimento.

Il Condimento Balsamico Etrusco si sposa perfettamente anche con le carni bianche e rosse alla griglia e può essere utilizzato per la preparazione di gustose scaloppine o filetti marinati. Aggiunge sapore e gusto al pesce, soprattutto se cotto al forno o al cartoccio. Infine, l’aceto balsamico prodotto da Banfi, che si caratterizza per la sua equilibrata aromaticità, viene spesso impiegato per la preparazione di dessert a base di frutta e gelatina.

La Balsameria: ecco dove nasce il Condimento Balsamico Etrusco

La raffinata preparazione del Condimento Balsamico Etrusco Banfi avviene all’interno della Balsameria di Castello Banfi, un luogo d’altri tempi che è possibile visitare quando si soggiorna presso Castello Banfi Wine Resort.

Gli antichi magazzini di Castello Banfi, situati sotto l’ala nord dell’edificio, sono stati trasformati nel luogo di produzione di questo condimento grazie alle loro caratteristiche climatiche. Ricordano una vera e propria cantina in miniatura, dove è possibile ammirare le botti di diverse dimensioni e i materiali utilizzati per l’affinamento del mosto.

Su ciascuna delle botti, collocate in file ordinate tra le colonne di mattoni rossi, spicca un panno di lino con una catena di metallo: la tradizione vuole che impedisca alla polvere e agli insetti di contaminare il prodotto.

Visitare la nostra Baslameria, dunque, non è solo un’esperienza gastronomica ma anche un’incantevole immersione nelle tradizioni del territorio montalcinese che, nel caso della produzione del Condimento Balsamico Etrusco, risalgono fino al tempo degli Etruschi.

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